AVVISO AI NAVIGANTI: DAL 15 SETTEMBRE LA VETRINA SI E' SPOSTATA SU NUOVO BLOG.

AVVISO AI NAVIGANTI: DAL 15 SETTEMBRE LA VETRINA SI E' SPOSTATA SU NUOVO BLOG.
NUOVO BLOG: www.ninomalgeri.blogspot.com ci si può collegare anche subito, cliccando sul veliero.

sabato 19 luglio 2008

Mutui e banche grandi affari.

Nella foto: Palazzi sul canal grande Venezia.

Gli scienziati di tutto il mondo sono concordi nell'affermare che fra ottanta anni, esattamente nel 2088, un asteroide si abbatterà sul nostro pianeta, distruggendo la gran parte di tutti i centri abitati del globo terracqueo, rimarranno solo pochissime costruzioni e gli abitanti saranno completamente decimati, gli stessi scienziati si sentono di dare questo consiglio: Non fate mutui troppo lunghi.
A proposito di mutui, il crollo dei mutui negli Stati uniti lentamente ma inesorabilmente si avvicina verso il nostro paese, in rete ho trovato questo articolo che è illuminante su quello che sta succedendo nella nostra economia:
Fannie e Freddie sono due istituti di credito degli Stati Uniti. Vendono mutui immobiliari.
Sono come Ginger e Fred, ma non ballano su un set cinematografico. Danzano sul baratro del fallimento. Le loro azioni sono crollate nel mese di luglio.In caso di bancarotta Fannie e Freddie lascerebbero un buco di 5000 miliardi di dollari, la metà del debito pubblico americano. Dovrebbe intervenire lo Stato nazionalizzandole con un automatico aumento del costo del denaro e delle tasse. In Italia è come se fallisse contemporaneamente la maggior parte delle imprese quotate in Borsa. Fannie deve rimborsare 216 miliardi di dollari entro un anno, Freddie un po’ di più, circa 291 miliardi. I soldi non ci sono. Per due motivi. Le rate dei mutui non vengono più pagate e nessuno sottoscrive nuovi mutui. In sostanza il mercato immobiliare non c’è più.La gente non ha più soldi e il costo del denaro è salito. Inoltre, il valore delle case è crollato e le banche sono piene di case ipotecate. Nella pancia dei bilanci delle banche ci sono ancora immobili valutati al valore precedente alla crisi dei “subprime”. Le banche non vogliono svalutare, alcune non se lo possono permettere, il loro valore azionario crollerebbe. Fannie e Freddie rappresentano uno tsunami finanziario che in un modo o nell’altro arriverà da noi.
I prezzi degli immobili in Italia sono drogati da un cartello di società immobiliari. Il centro delle città non ha più scopi abitativi, ma di lucro. Il prezzo degli appartamenti non ha alcun legame con la realtà. Le società immobiliari stanno da tempo, in uno strano silenzio dei media, perdendo il loro valore in Borsa. Da gennaio 2008 le prime nove società del settore hanno perso 2,4 miliardi di euro, circa la metà della loro capitalizzazione. Pirelli Real Estate, un po’ di più della media: il 57,82%. Il crollo del mercato immobiliare in parte c’è già stato. Chi aveva un euro di azione a Natale, si ritrova con 50 centesimi prima delle vacanze.Il valore delle case è mantenuto alto in modo artificiale. Le grandi città sono invase da cartelli di vendita e di affitto e intanto si costruiscono sempre nuovi alloggi in periferia.
La cosa strabiliante è che la crisi vera non è ancora arrivata. Negli Stati Uniti le banche a rischio fallimento sono circa 90. Una, Indy Mac, ha chiuso venerdì. Il terzo fallimento negli Stati Uniti per importanza del dopoguerra. Le file della gente che ritirava i risparmi sono la fotografia della situazione. Fannie e Freddie stanno arrivando.

Secondo articolo, su Repubblica del 18 luglio 2008 ( http://www.repubblica.it/ ):
ROMA - Crollano gli ordinativi dell'industria, che a maggio su base annua hanno mostrato un calo del 5,3%, il dato piu' basso dal gennaio 2004, quando si registro' il -6,1%.
Su base mensile, e cioe' rispetto ad aprile, il decremento e' stato del 3,1%. Lo rende noto l'Istat. E' il mercato estero a far registrare la flessione maggiore, con -6,2% su base annua contro il -4,8% di quello nazionale. Su base mensile è invece il mercato nazionale ad arretrare di più, con un -3,6% contro il -2% del mercato estero.
Per quanto riguarda invece il fatturato, il calo e' stato del 2,7% su base annua e dell'1,7% su base mensile. Il ribasso, spiega l'Istituto di statistica, dipende soprattutto dai beni di consumo durevoli, che registrano una flessione dell'11,4%. Seguono i beni intermedi (-6,5%) e gli strumentali (-4,1%). Per il prossimo futuro è difficile sperare in un miglioramento: la crescita economica nell'Eurozona, debole nel secondo trimestre, lo sarà anche nel terzo e i rischi di secondo livello sui prezzi vanno presi in seria considerazione e prevenuti.
Lo ha detto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet. "Il nostro scenario di base - spiega Trichet - è che abbiamo un rallentamento nel secondo e nel terzo trimestre, dopo di che ritorneremo a una progressiva crescita moderata".
Tra i rischi per la crescita c'e' "la significativa correzione dei mercati finanziari, il possibile ulteriore aumento dei prezzi del petrolio e delle materie prime e il possibile dipanamento degli squilibri finanziari".
Avanti verso il baratro ma con entusiasmo.

Pillola del giorno: Rimango talmente impressionato dalla lettura di un libro giallo, che quando lo poso cancello le mie impronte digitali.
Carlo Dapporto.

Nessun commento: