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giovedì 31 luglio 2008

Il prezzo del petrolio sta calando!?


Il sole irradia in un’ora una quantità di energia pari al consumo dell’intero pianeta in un anno.


E' notizia di oggi:Via alla centrale a carbone di Torrevaldaliga a Civitavecchia, Scajola: «Primo passo verso il nucleare» ( http://www.ilmessaggero.it/ ), vorrei pacatamente far notare che anche il carbone è una fonte non rinnovabile, come pure l'uranio e il plutonio materie prime del nucleare, destinati inevitabilmente a finire, mentre abbiamo a disposizione una enorme fonte di energia che non utilizziamo e che ci viene dall'alto, inesauribile almeno per i prossimi due o tre milioni di anni, una sciocchezzuola, Albert Einstein ( http://it.wikipedia.org/wiki/Albert_Einstein ) fisico tedesco diceva:"Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l'inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare" e se lo affermava lui c'è da crederci, riporto alcuni cenni riguardanti i dati della crescita del prezzo del petrolio da http://www.ecoalfabeta.blogosfere.it/ :


Il prezzo del petrolio è sceso: ne parlano con euforia i giornali, come se i prezzi alti fossero stati solo il passaggio di un ciclone. Passata la tempesta, possiamo continuare allegramente con il business as usual.
C'è poco da fare: appena il prezzo del petrolio scende, tutti i buoni propositi di risparmio energetico e di sostenibilità vanno a farsi benedire e torna ad emergere l'homo petroliferus.
Date un'occhiata al grafico qui sopra, che mostra il prezzo del greggio in dollari (blu) e in euro (rosso) al barile a partire dal 2007; si vede bene che questa miracolosa discesa è appena una increspatura nel trend esponenziale crescente. Dirò di più: l'aggiunta di pochi punti in discesa non ha sostanzialmente modificato le curve esponenziali tratteggiat: ci vuole ben altro!
Se il trend continua in questo modo i 200 $/barile sono attesi per il 1 aprile 2009. Vedremo se si tratta di un pesce di aprile...
Come è possibile spiegare agli economisti che le "normali fluttuazioni di mercato" e le "speculazioni" sono soltanto oscillazioni su una portante in continua crescita, a causa del picco del petrolio? (Quando si arriva a questo punto si è arrivati a metà del totale delle riserve petrolifere. Questa è una caratteristica matematica della curva logistica.
Ecco perchè raggiungere il picco significa avere consumato più o meno la metà di tutto il petrolio disponibile).

Pillola del giorno: “Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all’infinito in un mondo finito è un folle, oppure un economista”.
Kenneth Boulding


mercoledì 30 luglio 2008

Rapporto ICE: è l'Export che tiene a galla l'Italia.

Foto di Rocco: Alba in riva al lago.

Rocco mi ha inviato questa foto, vago ricordo di vacanze primaverili in montagna, a proposito, John Ruskin ( http://it.wikipedia.org/wiki/John_Ruskin )scrittore e critico inglese parlando delle montagne diceva: "Sono le grandi cattedrali della terra, con i loro portali di roccia, i mosaici di nubi, i cori dei torrenti, gli altari di neve, le volte di porpora scintillanti di stelle". Non so bene di quali montagne si tratti, ma dopo una descrizione del genere e guardando questo spettacolo ci si risolleva l'animo, anche se magari mentre ammiri questa esplosione di natura, hai altre faccende a cui pensare, tipo: Le bollette, l'affitto, le tasse, la tua squadra che ha perso, comprare i libri ai figli ecc... Rocco è un appassionato fotografo naturalista, gli piace puntare l'obiettivo soprattutto su tutti quegli animali con penne e becco che svolazzano fra gli alberi, ma lui non si accontenta di guardarli seduto sulla panchina del parco, lui parte la mattina prima dell'alba, armato fino ai denti con l'attrezzatura per gli agguati, le sue armi micidiali sono: Due Canon professionali,obiettivo, grandangolo,treppiedi, e tuta mimetica; All'alba si trova già sul posto, si mimetizza con l'ambiente, e aspetta, aspetta, aspetta delle ore con l'obiettivo puntato su tutto ciò che vola, e poi ogni tanto mi manda qualche foto che gli è piaciuta particolarmente; Comunque ritornando alle montagne non posso non citare Friedrich Nietzsche ( http://it.wikipedia.org/wiki/Friedrich_Nietzsche )filosofo tedesco, che diceva delle montagne: "Non già l'altitudine bensì la ripidezza è terribile." Concludo questo post, proponendovi la lettura del rapporto dell'ISTITUTO COMMERCIO ESTERO,sul mercato italiano delle esportazioni, in sostanza il rapporto dice che non va tanto male, si prevede una piccola ripresina entro la fine dell'anno 2008, staremo a vedere.

Rapporto ICE ( http://www.ice.it/ ).

Nonostante il generale deterioramento della congiuntura economica internazionale, associato ad una forte accelerazione dei prezzi delle materie prime e ad un consistente apprezzamento dell’euro, nel 2007 è stato ancora una volta l’export la vera ciambella di salvataggio dell’Italia. Per un Paese che da tempo vive una fase di sostanziale stagnazione economica (sono di queste ore le stime del Fondo Monetario Internazionale che inchiodano la crescita del Pil 2008 allo 0,5%), i dati diffusi dal Rapporto ICE sul posizionamento dell’Italia nell’economia internazionale forniscono un quadro tutto sommato confortante. Infatti, grazie soprattutto all’aumento del peso sul commercio mondiale di settori come l’industria meccanica e dei prodotti in metallo, in cui il nostro Paese ha un vantaggio comparato, le esportazioni sono cresciute dell’8%, portando la quota dell’Italia sull’export mondiale di merci dal 3,5% al 3,6%. Il contestuale minore incremento delle importazioni, passate dal 5,9% al 4,4% tra il 2006 e il 2007, ha ridotto fortemente il disavanzo della bilancia commerciale, passato da –20.452 a – 9.447 milioni di euro. Dati certamente apprezzabili che però scontano la forte dipendenza energetica del nostro Paese dall’estero: non tenendo conto del comparti dei minerali, la bilancia commerciale sarebbe in attivo di oltre 37 miliardi di euro, in crescita rispetto ai meno di 30 miliardi del 2006.
Questi numeri confortanti, rileva il Rapporto, sono da imputare alla capacità delle nostre imprese di rispondere alle accresciute pressioni competitive, reagendo all’apprezzamento dell’euro adottando strategie di discriminazione dei prezzi tra i diversi mercati e migliorando la composizione qualitativa delle vendite. Dal punto di vista geografico, Germania e Francia rimangono i principali mercati di sbocco delle esportazioni Made in Italy, con quote rispettivamente del 12,9% e del 11,4%: su gradino più basso del podio la Spagna (7,4%) che ha scavalcato gli Stati Uniti (6,8%). I saldi commerciali dell’Italia sono migliorati con quasi tutte le aree geografiche, in particolare con i Paesi emergenti e quelli produttori di materie prime, la cui capacità di acquisto è notevolmente aumentata. Inoltre, le esportazioni italiane sono cresciute in valore a tassi superiori al 20 per cento in Russia (+25,6%), Nordafrica (21,2%), Medio Oriente (24%), Asia centro-meriodionale (21,5%), America Latina (21,7%), interrompendo quasi ovunque la tendenza declinante delle proprie quote di mercato.
Negli ultimi anni la geografia delle esportazioni italiane si è orientata maggiormente verso le aree emergenti, in particolare quelle più vicine, e verso i Paesi produttori di materie prime, allontanandosi progressivamente dai mercati più maturi, come gli Stati Uniti e l’Unione Europea, malgrado lo stimolo ad una maggiore integrazione derivante dall’introduzione dell’euro. Nel fare questo le nostre esportazioni hanno dimostrato una maggiore flessibilità rispetto all’evoluzione della domanda mondiale. Alla forte contrazione del deficit della bilancia commerciale hanno contribuito quasi tutti i settori industriali, ma, come accennato, i dati migliori giungono dall’industria meccanica, in particolare nei beni d’investimento, dai mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli, dall’industria elettrica ed elettronica e dai derivati del petrolio. Molto più contenuto il contributo dei settori tradizionali del made in Italy, con cedimenti vistosi nelle calzature, negli elettrodomestici, nelle piastrelle ceramiche e nel tessile-abbigliamento, nonché nei prodotti farmaceutici.
Nella classifica mondiale del commercio l’Italia si colloca in settima posizione. La prima piazza è occupata dalla Germania con una quota di mercato del 9,7%, seguita dalla Cina (8,9%) che ha scalzato gli Stati Uniti (8,5%), dal Giappone (5,1%), dalla Francia (4%) e Paesi Bassi (4%).
Analizzando i dati delle esportazioni sotto il profilo regionale, il Rapporto evidenzia come il nuovo guadagno di quota dell’Emilia Romagna (dal 12,7 al 13%) e il recupero della Lombardia (dal 28,6 al 28,8 per cento) siano legati soprattutto alla loro specializzazione nell’industria meccanica. Il balzo registrato dalla quota del Mezzogiorno (dall’11,3 all’11,7 per cento) – e al suo interno l’ascesa di Abruzzo, Basilicata e Sicilia – derivano soprattutto dai mezzi di trasporto e dai prodotti petrolchimici. Di contro, il declino della quota del Piemonte (dal 10,7 al 10,5%) può essere ricondotto ai cambiamenti di localizzazione dell’industria automobilistica, in direzione di altre regioni italiane e di altri Paesi. Hanno inoltre tendenzialmente perso quota negli ultimi anni alcune regioni più intensamente orientate verso i settori tradizionali del made in Italy, come il Veneto, la Toscana, la Puglia e la Campania.
Se il 2007 ha in sostanza confermato il periodo di forte vitalità del nostro export, qualche campanello d’allarme risuona per l’anno in corso. I dati contenuti nel Rapporto ICE riguardanti i primi tre mesi del 2008 registrano infatti una brusca frenata delle esportazioni, aumentate solo dello 0,7%, cui fa da contrappeso una diminuzione delle importazioni pari all’1%. Le stime per l’intero anno, recita il Rapporto, confermano la tendenza negativa, che riflette il generale deterioramento della congiuntura internazionale a cui va associata la forte accelerazione dei prezzi delle materie prime che si traduce in una perdita delle ragioni di scambio e trasmette impulsi inflazionistici a tutta l’economia. Il Rapporto segnala poi altri fattori critici a livello internazionale: difficoltà nelle relazioni economiche, crisi istituzionale europea e una “pericolosa domanda di protezionismo che serpeggia in molti ambienti”. Problemi che valgono a maggior ragione per l’Italia che oltre ad una crescita economica scesa ad un tasso tendenziale dello 0,3% sconta una serie di debolezze strutturali ancora irrisolte, non compensate dai passi avanti realizzati negli ultimi anni nel risanamento dei conti pubblici.
Tra i principali vincoli strutturali che frenano la crescita, rileva il Rapporto ICE, quello della restrizione della concorrenza dei mercati, da cui dipende l’efficacia del processo di selezione delle imprese e l’intensità degli stimoli all’innovazione. Inoltre, l’Italia soffre di un evidente deficit di apertura internazionale: la quota di produzione destinata ai mercati esteri e la porzione di domanda interna coperta dalle importazioni, pur essendo aumentate, restano le più basse tra i grandi Paesi europei. Un numero crescente di imprese italiane sta imparando i percorsi dell’internazionalizzazione, ma il ritardo da colmare è ancora ampio e certo non aiutano le ridotte dimensioni delle imprese. Infine, la capacità del sistema economico italiano di attrarre investimenti esteri, anch’esso nettamente inferiore rispetto agli altri Paesi europei, sembra essersi ulteriormente ridimensionata negli ultimi anni.
Più in generale, dopo anni di forte espansione produttiva e di aumento dell’integrazione internazionale, le prospettive dell’economia mondiale si vanno oscurando sotto la spinta della perdurante crisi degli Stati Uniti, delle tensioni nei sistemi finanziari, dei rincari delle materie prime - che si intrecciano a quelle dei prodotti alimentari - e delle pressioni inflazionistiche. Questo quadro è reso ancora più incerto dai forti dubbi circa una positiva conclusione del Doha Round, il processo di liberalizzazione e regolamentazione degli scambi multilaterali avviato ormai sette anni fa presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio. Senza dimenticare che l’Europa, spesso indicata come un modello per le altre regioni, è impacciata dalla sua crisi istituzionale, pur rimanendo il primo esportatore mondiale e il primo investitore all’estero.

Pillola del giorno: La cosa più deliziosa non è non aver nulla da fare: è avere qualcosa da fare, e non farla!
Marcel Achard.

lunedì 28 luglio 2008

Aereo solare.



Nella foto grande immagine da: http://www.internapoli-city.blogspot.com/
nella foto piccola immagine aereo a pannelli fotovoltaici.
"La verità giace in fondo a un pozzo", ho letto una volta da qualche parte, non so più se in un libro o in un articolo di giornale. In ogni caso in caratteri di stampa; e come si può dubitare d'una affermazione stampata? Io, almeno, non ho l'abitudine di discutere, e men che meno negare, produzione letteraria o giornalistica. E, come se ciò non bastasse, varie personalità di rilievo mi hanno ripetuto la frase, senza neppure lasciare il margine di dubbio d'un errore di stampa a tirar su la verità dal pozzo a metterla in situazione meno scomoda, sia che si tratti di un palazzo ("la verità sta a palazzo reale") di un grembo ("in grembo a bella donna verità si nasconde") d'un polo ("la verità è fuggita al polo") o addirittura del popolo ("la verità è sulla bocca del popolo"). Frasi tutte a mio modesto avviso meno rozze, più eleganti; per non parlare della oscura sensazione di abbandono e di freddo inerente alla parola "pozzo". L'eccellentissimo dottor Sequeira, giudice in pensione, rispettabile e probo cittadino dalla pelata lustra ed erudita, mi ha spiegato che trattasi di luogo comune, ovverosia d'una cosa tanto evidente e risaputa da trasformarsi in un proverbio, in un detto comune a tutti. Con la sua voce grave da sentenza inappellabile, ha aggiunto un particolare curioso: non solo la verità si trova in fondo ad un pozzo, ma vi si trova completamente nuda, senza alcun velo a coprirle la persona, neppure le vergogne. In fondo al pozzo e nuda.
Il dottor Alberto Sequeira rappresenta il sommo,la vetta della cultura.
Al giudice debbo molto del poco che so, risultato delle nostre chiaccherate notturne sul marciapiede di casa sua; gli debbo rispetto e gratitudine.
Quando con voce solenne e gestire preciso, egli mi chiarisce qualche dubbio, in quel momento tutto mi appare chiaro e facile, nessuna perplessità m'ingombra la mente.
Ma dopo che l'ho lasciato e mi metto a rimuginare sull'argomento, facilità ed evidenza svaniscono, come per esempio nel citato caso della verità. Tutto torna ad essere oscuro e difficile,cerco di ricordare le spiegazioni dell'eccellentissimo, ma non ci riesco. Un gran pasticcio.
Ma come dubitare della parola di un uomo di tale sapienza, gli scaffali colmi di libri, codici e trattati? Eppure per quanto possa egli spiegarmi che si tratta di un proverbio popolare, mi trovo spesso a ripensare a quel pozzo, certamente oscuro e profondo,dove la verità è andata a nascondere la sua nudità, lasciandoci nel massimo disorientamento a discutere su tutto e su niente, causandoci rovina e disperazione.
Questo brano tratto da un racconto dello scrittore Jorge Amado ( http://it.wikipedia.org/wiki/Jorge_Amado ), mi fa riflettere sul concetto di verità, la verità è come ce la raccontano gli altri ( giornalisti, studiosi, opinionisti, filosofi)oppure come la vediamo noi comuni mortali guardando quello che ci circonda?
Ad esempio è vero che il petrolio continuerà ad essere la nostra fonte d'energia per i prossimi cinquanta/settanta anni, ed allora possiamo dormire tranquillamente fra due guanciali, oppure hanno forse ragione economisti come Jeremy Rifkin( http://it.wikipedia.org/wiki/Jeremy_Rifkin ) che prevedono la fine dell'età del petrolio da qui ad una decina di anni?
Nel dubbio conviene informarsi, a proposito di dubbi, Francis Bacon filosofo inglese diceva: "Se un uomo parte da certezze, terminerà con dubbi; ma se si contenta di cominciare con dubbi, terminerà con certezze". Una delle tante fonti di informazioni è la Melicos energy ( http://www.melicosenergy.blogspot.com/ ) giovane e dinamica azienda sita in provincia di Bari che ha aperto un blog che informa sulla produzione di energia dal sole, e da questo sito ho appreso l'esistenza di un prototipo di aereo realizzato con l'impiego di pannelli fotovoltaici, basta andare su questo sito e vedere un filmato che riprende l'aereo in questione;
Mi riprometto di andare a visitare la sede di questa azienda, e riportare su questo blog informazioni più dettagliate in merito alla loro attività nel campo delle energie rinnovabili.
Pillola del giorno: Non so perchè ma ho sempre pensato che gli orologi svizzeri della Svizzera italiana siano un pò meno precisi.
Guido Clericetti.






domenica 27 luglio 2008

Vivere in comunità europea.

Nella foto: Parigi al tramonto.

I Messicani riferendosi agli USA dicono:" Ahi Messico, cosi lontano da Dio ma cosi vicino agli Stati uniti", rimarcando la loro forzata dipendenza economica verso il loro ingombrante vicino, d'altronde Richard Nixon ( http://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Nixon ) ex presidente, durante il suo mandato era solito affermare che il Messico non era nient'altro che il cortile di casa degli Stati Uniti.
Faccio questa riflessione dopo aver letto un articolo del giornalista Martinelli trovato in rete, il quale descrive una sua esperienza al confine con la Francia, e viene in mente che dopo quasi otto anni dall'entrata in vigore dell'Euro e quasi quindici dalla formazione della Comunità Europea, sarebbe opportuno capire quanto siamo vicini al sistema di vita delle altre nazioni facenti parte questa Comunità, a proposito dell'europa, il poeta francese Paul Valéry( http://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Val%C3%A9ry ) diceva:"L'Europa diventerà quello che in realtà è, cioè un piccolo promontorio del continente asiatico".

Ora visto che è assodato che le nazioni del nord Europa come la Svezia, la Danimarca, l'Olanda, sono anni luce lontani da noi per qualità della vita ed il rispetto dell'ambiente, per non parlare della Svizzera, che, famosa solo per aver dato i natali a Guglielmo Tell ( http://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_Tell ) e per gli orologi, ha un tenore di vita fra i più alti del mondo, molto più realisticamente bisognerebbe confrontarsi per esempio con i nostri cugini d'Oltralpe, e allora immagini che probabilmente la realtà Francese è molto simile alla nostra, poi ti capita di leggere l'articolo sopracitato e ti viene il sospetto che siamo noi che siamo nel medioevo nei loro confronti.
L'articolo:

Sto terminando la mia settimana ospite di parenti in un paesino arroccato sulle colline dell'entroterra di Bordighera. Qualche giorno lontano dalle nanopolveri padane giusto per riassaporare il mondo dal lato di chi cerca di non aver niente da fare.Il rituale prevede sveglia, corsetta a perdifiato che le irte di queste zone la trasformano in maratona olimpica, doccia, edicola sulla strada che porta alla spiaggia libera, 3 ore fra lettura, chiacchiere e una partita a beach volley sulla sabbia, pranzo, riposo di un'oretta e il resto del pomeriggio in bicicletta lungo la riviera.
Fra Menton e San Lorenzo,ho praticamente percorso il cuore pulsante dell'economia di una provincia italiana qualunque come quella di Imperia.Vivere a ritmi lenti si colgono dettagli che da stressati sfuggono: intanto gli abitanti di queste zone guidano auto e moto come pazzi. Circolare su queste stradine liguri affiancate da muri su un lato e da strapiombi dall'altro si rischia continuamente di impastarsi o di essere investiti. Per fortuna sta per essere realizzata una fantastica pista ciclabile sul tracciato della vecchia ferrovia litoranea.
I tratti in cui è già in funzione stridono con l'Aurelia a fianco, vecchia, pericolosa e malandata.Le spiagge attrezzate a pagamento sono quasi deserte, in compenso le fette di spiaggia libera sono frequentatissime anche se rimaste come 30 anni fa, con un solo spogliatoio e una sola doccia peraltro gelida. Da ragazzo ricordo che era il contrario. Pochissimi i vacanzieri in questa terza decade di luglio rispetto ai bei tempi. Un barista di Riva Ligure mi ha detto: "Vede? La gente è un terzo rispetto all'anno scorso! Sono diventati tutti esterofili perché all'estero andare in vacanza costa meno.." Bè, effettivamente ho storto il naso anch'io pagare 8 euro e mezzo una piadina e una birra.
Lo avevo incalzato io il barista, chiedendogli se il titolone in prima pagina de "Imperia Sanremo" che scriveva: via l'intercity, migliaia di turisti in meno in Riviera, fosse la vera causa della penuria di presenze di vacanzieri in Liguria, a parte i nipotini con i nonni intenti a sragionare su Formula 1 e calciomercato.
Altro che crisi economica,. Qui nessuno pare rendersi conto…Pochi i giornali tra le mani dei vacanzieri, tra i più diffusi "Tuttosport" "Sorrisi e canzoni" "La gazzetta dello sport". Per il resto anche qui tutto è sopravvalutato. A Menton, in Francia, i prezzi delle case hanno una media di 7 mila euro al metro quadrato, in tutta la Liguria difficile trovare a meno di 4 mila seppur la qualità di vita urbana non sia un granché. Va bene il mare ma non dimentichiamo che la spiaggia spesso è ridotta a rimasugli di ghiaia, lungomare, ferrovia, case, strada statale e ancora case se non montagna a strapiombo che impedisce (fortunatamente) cementificazione. Il tutto condito da rumori e frastuoni che sembra di stare a Milano.
Tuttavia un altro mondo si affaccia arrivando al ponte San Ludovico dov'è rimasto il rudere della dogana di confine tra Italia e Francia.Alla faccia dell'Europa, stare a cavallo della fettuccia che segna la linea spartiacque dei 2 Stati traspaiono beffarde le differenze tra 2 mondi che cambiano in pochi centimetri. A parte il mare e il clima che fortunatamente non conoscono confini, laddove finisce l'asfalto lucido e scivoloso di Ventimiglia inizia quello francese recente e drenante. Il marciapiedi dell'ultimo lembo italico senza manutenzione con le erbacce che spuntano fra le cicche di sigarette, si trasforma nel volgere di un passo con asfalto rossiccio e zoccolino in porfido senza l'ombra di una sola cartaccia.
Dirigersi in Francia ci si immerge in un ambiente che non ha nulla da invidiare ai paradisi dei set di Baywatch. E' proprio un altro mondo, almeno quel tratto di Francia! Anche se la benzina costa quasi come in Italia ed anche se i cugini d'oltralpe mostrano tutta la loro goffaggine quando fingono di non capire la lingua italiana. Mai come in questi giorni ho avuto la sensazione di quanto i francesi reputino gli italiani allo stesso modo col quale gli italiani reputano gli albanesi.Vabbè che i liguri saranno pure tirchi ma troppo spesso i graziosissimi centri storici dei paesi rivieraschi non riescono a celare la tristezza che trasmettono le centinaia di abitazioni con l'intonaco che cade e la poca manutenzione degli arredi urbani.
Se la pista ciclabile stride davvero col resto significa che siamo un paese finito. Menton si vede che è stata costruita con un piano regolatore che ha avuto più rispetto per gli spazi. Nonostante le montagne siano più o meno invasive della poca pianura com'è per la media dei paesi liguri.Morale: questa breve sosta in Liguria non mi ha rincuorato tantomeno tranquillizzato.
Anzi, ho avuto ulteriore conferma di come l'Italia stia affogando in una crisi di proporzioni spaventose con la morfina dell'indifferenza e della rassegnazione.Mi chiedo, ma sarebbe tanto difficille, agevolare l'economia, sgrassare il bubbone del pubblico e fare qualcosa di veramente federale per diminuire il debito pubblico! Meglio non pensarci perché la tentazione di varcare definitivamente quel confine è forte.

Pillola del giorno:
Per raggiungerti ho preso treni,
per raggiungerti ho preso aerei,
per raggiungerti ho preso navi...
Si, ma... qui se non restituisco tutto,
mi sbattono in galera per vent'anni.
Flavio Oreglio.


sabato 26 luglio 2008

Scuola all'avanguardia.



Nella foto: una immagine di Nino Za.

Carlo Rubbia ( http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Rubbia ), scienziato italiano, premio Nobel per la fisica, ricercatore di fama mondiale presidente dell'ENEA ente italiano che studia le fonti alternative di energia, ha realizzato a Valencia ( http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_solare ) una centrale termodinamica, per la produzione di energia dal sole, insigne studioso ed acuto osservatore della realtà italiana suole dire: "Siamo su un treno che va a trecento chilometri all'ora, non sappiamo dove ci sta portando e, soprattutto, ci siamo accorti che non c'è il macchinista."

Se poi guardiamo il nostro sistema scolastico che dovrebbe formare i futuri scienziati, ricercatori, fisici ecc. Professionisti che saranno chiamati a risollevare le sorti di questo paese, e vediamo in quali condizioni si trovano le strutture, e gli ambienti dove operano gli insegnanti, ci sorge qualche dubbio sui risultati che i nostri studenti possano raggiugere, e pare che nel futuro per mancanza di liquidità dovrebbe andare ancora peggio, propongo una sintesi di un articolo di Michele Serra ( http://it.wikipedia.org/wiki/Michele_Serra ) che parla proprio del futuro della scuola:

Allo scopo di risparmiare ed ottimizzare le poche risorse disponibili saranno adottate le seguenti misure:

Ministero pubblica Istruzione: L'usciere con la giacca stazzonata, stravaccato su una sedia, che borbotta ininterrottamente "terzo piano in fondo" anche se non c'è nessuno, verrà licenziato.

Lo sostituirà un indicatore elettronico, sempre con la giacca stazzonata: premendo i bottoni della giacca una voce metallica dirà "terzo piano in fondo". Un nuovo software, in via di sperimentazione, sarà in grado di dire anche "secondo piano a destra". Tutti i primi piani saranno aboliti per ridurre i costi e migliorare le prestazioni: pare che gli impiegati del primo piano siano più soggetti a stare tutto il giorno alla finestra conversando con la sorella che sta andando a fare la spesa.

Struttura scolastica tipo:Un solo bidello per istituto, incaricato di gridare ai ragazzi "piantala di fare lo scemo", basta e avanza. Alla pulizia dei pavimenti provvedono direttamente gli studenti strusciando per terra i pantaloni a vita bassa.

I docenti in esubero verranno rinchiusi nell'aula di chimica e usati per gli esprimenti. Un solo docente altamente qualificato provvederà a insegnare latino, matematica, diritto, scienze, geografia, fisica, ginnastica, francese, inglese, tedesco, trigonometria, algebra, greco e disegno: contemporaneamente per ottimizzare i risultati.

Il suo stipendio verrà congelato, ma potrà arrotondarlo con le mance degli studenti impietositi dai vestiti laceri. La figura del preside verrà rimpiazzata da una fotografia del ministro della Pubblica istruzione che regge nella mano destra il regolamento scolastico.

Pillola del giorno: Da piccolo ero cosi brutto che quando mia sorella mi ha visto per la prima volta ha detto a mia madre: "perchè non abbiamo tenuto la cicogna?"

Diego Parasole.

venerdì 25 luglio 2008

Ad Empoli primo parco eolico sostituisce discariche.

Nella foto: Riflesso totale da http://www.internapoli-city.blogspot.com/

Charles Franklin Kettering (1876-1958), inventore e uomo d'affari americano diceva: "Tutti dovremmo preoccuparci del futuro, perché là dobbiamo passare il resto della nostra vita".
Parliamo di un signore vissuto a cavallo del secolo scorso, ma la sua frase è attualissima, se poi guardiamo al quotidiano ci sorge qualche dubbio sulla eventualità che gli esseri umani in genere diano retta ad una affermazione talmente ovvia.
Però quando ci addentriamo nel particolare ci rendiamo conto che non tutto è perduto, tipo dopo aver letto questa notiziola sulla città di Empoli, allora si capisce che forse un barlume di ragione alberga ancora nelle nostre menti rattrappite.

Ad Empoli primo parco eolico sostituisce discariche.

In Toscana miniere di energia verde su ex discariche dismesse. (24 luglio 2008).
Empoli? Una città solare! E non solo per la simpatia dei toscani, le verdi colline o le bellezze architettoniche. La cittadina in provincia di Firenze, infatti ospiterà il primo parco fotovoltaico d’Italia ricavato da un’ex-discarica. L’energia verde verrà poi venduta a prezzi concorrenziali ai cittadini dell’area toscana.
L’iniziativa vuole risolvere il problema del reperimento di aree adatte all’installazione di grandi pannelli che in alcuni casi possono avere un grande impatto visivo. “In questo modo – ha spiegato il presidente della provincia di Firenze, matteo Renzi – permetteremo anche a coloro che non possono installare sul proprio tetto di casa pannelli solari (magari a causa delle restrizioni paesaggistiche dei Comuni) e di accedere alle energie rinnovabili utilizzando i contributi
e le agevolazioni che sono previsti per la realizzazione di questi impianti.
Ciò permette di ammortizzare notevolmente la spesa per l’installazione e renderla possibile per molti cittadini”. Per raggiungere questi obiettivi la Provincia di Firenze ha aggiunto un'ulteriore possibilità: il “mille per mille”, un bando di incentivazione della provincia di Firenze che – sommato al “Conto Energia” messo a disposizione dallo Stato – rende la costruzione di un impianto solare davvero appetibile.
“Puntiamo a dimezzare il nostro fabbisogno di energia tradizionale nell’arco di sette anni. L’obiettivo è quello di diventare la seconda Provincia più verde d’Italia dopo Bolzano con la quale, comunque, stiamo concludendo un accordo per far partire il sistema di certificazione CasaClima”, che rappresenta la seconda novità illustrata ai giornalisti durante la conferenza stampa fiorentina: la certificazione CasaClima, ideata dal bolzanese Norbert Lantschner, permetterà di identificare gli edifici sostenibili e di garantirli.

Francesca Farina

Pillola del giorno: Le cose non sono mai cosi terribili da non poter peggiorare.
Antonio Fogazzaro.









Natalino Balasso attore scrittore umorista.

Nella foto: I veri padroni della terra tratta da http://www.internapoli-city.blogspot.com/

Ho iniziato a leggere il libro di Natalino Balasso ( http://www.natalinobalasso.net/ ), L'anno prossimo si sta a casa.
E' la storia di Settimo ferroviere in pensione e la sua sposa Anna professoressa d'inglese, decidono di regalarsi una vacanza per festeggiare le nozze d'argento.
Coi soldi della liquidazione organizzano un viaggio a Creta, loro che non sono mai usciti da Chioggia.
Allego un pezzettino di racconto, quando gli sposini cominciano i preparativi per la partenza, un racconto divertente e ironico da leggere sotto l'ombrellone.

La città si chiama Chioggia. Piccola rissosa città di ancestrali palafitte.Non è lontana da Venezia.
Lungo le calli di Chioggia non risuonano le voci disorientate dei giapponesi acquistanti, ma il vocio chiassoso dei residenti, un rumore di fondo partenopeo in terra veneziana.
Lungo i canali di Chioggia non vedi le gondole,ma, ultime barche da pesca di un mestiere quasi scomparso a livello individuale, barchette come gusci di noce, più da giro turistico che da lavoro.
E' a Chioggia che si trova la casa di Anna e Settimo.
E' momento di preparativi. E' vigilia di partenza per la vacanza nella remota terra di Creta, roba greca dicono.
La femmina, indaffarata e scattante, nonostante i 59 anni, ma portati bene dicono (come se gli anni si portassero e non si perdessero piuttosto per strada), rovistante nei cassetti,nei cassettoni, nei cassettini alla ricerca di cose da portare, persino le più piccole.
Ogni tanto sposta il marito inutile alla bisogna e parato davanti al suo passare come una statua, con in mano una tazzina di caffè,stanco di fumare più il caffè che il marito, che rimanda ancora un poco la sigaretta micidiale del dopopranzo.
Alla fine il maschio pensionato di fresco viene posto in castigo sulla sedia vicina, fermo come fermo deve stare il marito che non sa, che non potrà mai sapere come si fanno stare sei valigie in due valigie.
Eccolo, si sfoga il maschio vecchio, con in mano una tazzina vuota, polemico come un vecchio cinghiale ferito nell'orgoglio di cinghiale marito.
"Anna andiamo a Creta, non in Islanda, non ci serve la giacca a vento".
"Si, Settimo, poi partecipiamo ad una gita, stiamo fuori la notte, fa freddo e tu mi dici: Non c'è qualcosa con le maniche lunghe?, come se non ti conoscessi".
"Ah, come si vede che insegni inglese e non geografia! Creta in questa stagione è calda come l'Africa".
"Sono io che faccio le valigie, Settimo, quindi sarebbe opportuno che tu uscissi e mi lasciassi lavorare in santa pace,tanto non ti sei mai occupato di queste cose".
E cosi che esce di scena eroico il maschio polemico, in terrazzo a fumare finalmente...
continua.

Pillola del giorno: CAMERIERE: Abbiamo praticamente di tutto sul nostro menù.
CLENTE: Vedo, adesso me ne può portare uno pulito?
Jacob M. Braude.

giovedì 24 luglio 2008

Le olimpiadi di Pechino.

In alto: Una immagine di Serre.

Fra qualche giorno avranno inzio a Pechino le olimpiadi del 2008, i dirigenti cinesi hanno costruito autostrade, grattacieli e stadi in tempi da record, hanno pubblicizzato l'evento per oltre un anno, si sono prodigati senza soste per realizzare una kermesse spettacolare a livello planetario, ridotti ormai pelle e ossa come il signore nella vignetta in alto, ma consci della grandezza delle opere realizzate, ecco che il diavolo ci mette la coda, tutto sembrava preparato a puntino e quando sta per scoccare l'ora fatidica dell'inizio dei giochi, ecco che la capitale va in tilt, i gas di scarico, il traffico caotico di una città cresciuta a dismisura negli ultimi anni, che sfiora ormai i venti milioni di abitanti (le biciclette sono un vago ricordo), gli ingorghi quotidiani, hanno fatto si che la metropoli sia perennemente e completamente avvolta da una cappa maleodorante di smog e piogge acide, le autorità per correre ai ripari hanno emanato l'ordinanza della circolazione a targhe alterne, probabilmente hanno visitato Roma e hanno verificato la bontà di queste soluzioni di sicuro effetto.Infatti a Roma il traffico è uguale sempre, con le targhe alterne, oppure senza, ci sono sempre chilometri di fila sul GRA (a proposito, ma adesso che è tutto a tre corsie, non si dovrebbe circolare molto più speditamente? misteri dei cavalcavia e delle tangenziali! )Traffico sul Muro Torto, automobilisti inferociti sulla Roma L'Aquila, tutte le strade Consolari al collasso e nei giorni a targhe alterne, capita di incontrare qualcuno in macchina chiedergli dove sta andando e sentirsi rispondere: "Non lo so dove devo andare ma avevo la targa pari...
Tornando a Pechino,non bastasse l'elevato inquinamento che la opprime e costringe gli abitanti a non uscire di casa, e chi ci è costretto, gira perennemente con la mascherina, c'è un altra catastrofe che si sta abbattendo nella città dei Mandarini: Le locuste, il flagello di Dio!
Come nell'antico Egitto adesso anche nella capitale della popolosa Cina, sta arrivando una delle sette piaghe che sconvolsero il paese delle Piramidi, leggere l'articolo su repubblica di oggi per capire che cosa sta succedendo ( http://www.repubblica.it/ ):

Dopo le alghe di Quingdao, nuovo rischio "naturale" sulle Olimpiadi.
Fronte della battaglia in Mongolia Interna, dove si combatte con pesticidi e vaporizzatori

Minaccia cavallette su Pechino la Cina mobilita 33 mila persone
Il clima più fresco del solito ha ritardato la schiusa delle larve di locusta

PECHINO - Un esercito di 33 mila persone è stato mobilitato dal governo di Pechino per proteggere le Olimpiadi dal rischio locuste. Il fronte della battaglia è situato nella regione cinese della Mongolia Interna dove milioni di cavallette hanno invaso una superficie di circa 1,3 milioni di ettari e puntano ora sulla capitale, sede dal prossimo 8 agosto dei Giochi olimpici. Per fermare l'avanzata il tempo stringe: tra gli sciami di insetti e Pechino sono rimasti appena 430 chilometri di distanza.
La battaglia si annuncia difficile e le "truppe" sono state armate con duecento tonnellate di pesticidi, centomila vaporizzatori e quattro aeroplani. "Siamo consapevoli del pericolo e ci stiamo adoperando per scongiurarlo", ha sottolineato Sun Weide, un portavoce del comitato organizzatore delle Olimpiadi. L'invasione delle locuste non è direttamente riconducibile ai gravi problemi ambientali della Cina, ma va messa comunque in relazione ai sempre più frequenti capricci del clima.
Nel nordovest del paese la primavera appena trascorsa ha fatto registrare infatti temperature più fresche del solito con il risultato, ha chiarito in un comunicato il ministero dell'Agricoltura cinese, che la schiusa delle larve è avvenuta più tardi del solito. "In molte zone vicine a Pechino gli insetti stanno vedendo la luce solo ora - ha messo in guardia la nota - e questo rende la minaccia ancora più concreta".
Colpa di andamenti stagionali sempre meno prevedibili è anche l'altra grossa grana con cui stanno facendo i conti in questi giorni gli organizzatori dei Giochi. Nel sudest del paese il caldo superiore alle medie, combinato con le forti piogge, ha innescato infatti una proliferazione di alghe nello specchio d'acqua antistante Quingdao, la città costiera scelta come sede per le gare di vela. Al momento 4000 persone sono impegnate a ripulire il campo di regata dalla massa di piante che ha colorato il mare di un intenso verde smeraldo. Uno sforzo che sino ad oggi ha permesso di raccogliere circa 150 mila tonnellate di alghe.
(2 luglio 2008)

Pillola del giorno: Mia moglie ha cantato in chiesa domenica, e almeno duecento persone hanno cambiato religione.
Leopold Ferchner.

mercoledì 23 luglio 2008

Stan Laurel ed Oliver Hardy.



Nell'immagine Stan Laurel ed Oliver Hardy visti da Franco Bruna.

Fra i grandi attori comici di tutti i tempi Stanlio e Ollio ( http://it.wikipedia.org/wiki/Oliver_Hardy ) sono fra i più famosi, con la loro comicità surreale hanno accompagnato e divertito milioni di persone;
Ci sono dei particolari curiosi che caratterizzano questi due grandi personaggi vorrei farne conoscere qualcuno:

Stan Laurel ebbe cinque mogli ma fu sposato otto volte.

Oliver amava la vita mondana, scommettere alle corse dei cavalli e giocare a golf.

Quando qualcuno sul set chiedeva a Oliver un consiglio o lo consultava su una decisione artistica da prendere, la risposta di Ollie era sempre la stesa: "Chiedetelo a Stan, quello che decide lui va sempre bene".

Quando Stan si ammalò gravemente fu portato all'ospedale. All'infermiera che lo assisteva disse: -Mi piacerebbe tanto essere a sciare in questo momento...
-Le piace molto sciare, signor Laurel - rispose l'infermiera.
-No, lo detesto. Ma sempre meglio che stare qui...

Per ottenere una camminata da piedi piatti, Stan usava scarpe militari a cui tagliava i tacchi, poi faceva passi lunghi badando a distanziare bene i piedi l’uno dall’altro e lasciando dondolare le braccia.
Per chiudere in bellezza bisogna anche ricordare che ollio è stato doppiato in Italia in tutti i films dal nostro Alberto Sordi.
Pillola del giorno: Bob Lanier ha 56 di piede. Lui le scarpe, non le pulisce. Le manda al lavaggio per auto.
Lynn Shackleford.

martedì 22 luglio 2008

Tutti in vacanza.

E' quasi finito luglio e si preparano le valigie, fra qualche giorno ci sarà un fuggi fuggi generale, la vignetta qui sopra disegnata dall'artista francese Claude Serre, del quale prossimamente farò vedere alcune tavole, rende perfettamente l'idea di quello che succederà nei prossimi giorni, file interminabili ai caselli, il prezzo del carburante non alle stelle ma sopra le stelle, il solito serpentone di macchine e tir che si avventura verso la famosa "Salerno ReggioCalabria", le attese sotto il sole del traghetto per le isole, i treni superaffollati ed altre amenità di questo genere;
Comunque con le famose partenze intelligenti pare che sia tutto risolto, funziona cosi: Il tipo che ha scoperto la partenza intelligente prepara i bagagli e carica la macchina di tutto l'occorrente per le vacanze, l'ombrellone , le sdraio, le cappelliere, le creme, il gommone, pinne, fucili ecc. perfino la gabbia del canarino, tutto stivato sull'autovettura alle quattro del pomeriggio, per poi aspettare le tre di notte, svegliare i familiari, caricarli in macchina e dire loro ancora rincretiniti dal sonno, "ci aspetta un viaggio di tutto riposo", partire, imboccare la tangenziale ed alla prima curva trovare una fila interminabile di macchine fino al casello che dista venti chilometri, di persone che come lui hanno avuto la stessa idea.

Pillola del giorno: Il meno che si possa chiedere ad una scultura è che stia ferma.
Salvador Dali.

domenica 20 luglio 2008

Consigli per illuminare.

Nella foto: Il rimedio, tratto dal blog di pollicino ( http://internapoli-city.blogspot.com/ ).

A proposito della gente che scrive, conosco uno scrittore talmente graffiante, che i suoi lettori si riconoscono dai segni sul viso.
Dal blog della Melicos ( http://melicos.ilcannocchiale.it/ ), ho trovato dei consigli utili per come lavorare in ufficio, in questo post si parla di:

ILLUMINAZIONE

L'illuminazione adeguata del posto di lavoro è uno degli elementi più importante da curare. Il lavoro al VDT richiede lettura di dati su monitor e contemporanea lettura di dati su carta.
Il monitor ha una sua illuminazione; per la lettura di dati su carta si ha bisogno dell'illuminazione naturale ed artificiale.

Questa situazione d'interazione tra sistemi d'illuminazione deve essere controllata e regolata al fine di avere un buon contrasto nel campo visivo dell'operatore. In letteratura tecnica e anche in specifiche normative come la UNI 10380, DIN 5035 ecc., vengono dati valori di riferimento dell'illuminamento espresso in lux per ambienti con VDT. Queste diverse fonti sono concordi nel fissare un range di 300 - 500 lux dell'illuminamento del piano di lavoro.

Si è visto che così si riesce ad avere il maggior confort visivo. Questi valori però se possono essere raggiunti con una adeguata progettazione dell'impianto d'illuminazione artificiale sono difficili da ottenere nelle ore diurne in quanto lo stato dell'illuminazione naturale è estremamente variabile.

Per questo motivo sono necessarie nei posti di lavoro delle TENDINE TIPO VENEZIANA che consentano la regolazione dell'illuminazione diurna dell'ambiente di lavoro in quanto la luce diretta del sole potrebbe risultare eccessiva e causa di abbagliamenti e scarso contrasto del monitor.

Nei prossimi post si parlerà di altri consigli per la casa e l'ufficio.

Pillola del giorno: Quando pensi che a nessuno al mondo importi se sei vivo,prova a non pagare per due mesi la rata della macchina.
John Belushi.




Invito allo shopping.

Dal blog di gallina vecchia fa buon brodo ( http://gallinavecchiafabuonbrodo.blogspot.com/ ) ho travato questa deliziosa immagine che intitolerei invito allo shopping, e poichè fare la spesa diventa sempre più complicato a causa dei forti aumenti ed i negozi fanno a gara a chi fa più sconti, ho scovato sulle pagine de Il Messaggero ( http://www.ilmessaggero.it/ ), questo articolo sui saldi:

Via ai saldi estivi nelle principali città italianeCodacons: a Roma acquisti in calo del 15%

ROMA (5 luglio) - Si aggirerà attorno ai 4 miliardi di euro, con un'incidenza dell'11,2% sul fatturato annuo del settore, la stagione dei saldi estivi, che da oggi prende il via nelle principali città italiane: la caccia allo sconto si è aperta oggi a Roma, Milano, Torino, Venezia, Bologna, Bari, Ancona e Trieste, precedute solo da Napoli, che ha iniziato mercoledì scorso e Genova dove il via agli acquisti scontati è stato dato ieri 4 luglio. Ultime città a partire saranno Catanzaro, Campobasso, Trento e Bolzano dove si dovrà attendere fino al 15 luglio. La stima del valore dei saldi è di Confcommercio.
Un fatturato, quello dello shopping a prezzi scontati, che dovrebbe costituire una boccata d'ossigeno per i consumi che anche a maggio hanno registrato un consistente segno negativo con una riduzione del 2,7%: la flessione, nel complesso dei primi cinque mesi dell'anno, è stata dell'1,9%, valore decisamente peggiore rispetto al +1,1% registrato nell'analogo periodo del 2007. Adoc: ogni famiglia spenderà 220 euro. Secondo l'Adoc aumenteranno i consumatori che acquisteranno beni in saldo, ma la spesa è destinata a calare sensibilmente.
Rispetto al 2007 l'associazione prevede un aumento del 3% dei consumatori che sfrutteranno gli sconti ma con una spesa a famiglia che si assesterà sui 220 euro, il 15% in meno della scorsa stagione. Codacons: a Roma acquisti in calo del 15%. Saracinesche alzate e sconti che vanno dal 30 al 50% in quasi tutti gli esercizi del centro e della periferia. Ma nella capitale i saldi nella Capitale: secondo il Codacons l'andamento è tra i peggiori degli ultimi anni: il numero di cittadini in giro per le strade o nei centri commerciali è diminuito di circa il 10% rispetto i saldi estivi del 2007, mentre la propensione all'acquisto è crollata del 15%, e sembra destinata a peggiorare nei prossimi giorni.
«Gli effetti del caro-petrolio, associati ad una politica dei prezzi sbagliata e ad una generale sfiducia dei consumatori, si fanno sentire - afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi -. I cittadini sempre più impoveriti tagliano in modo particolare le spese per abbigliamento e calzature, al fine di poter far fronte a rate, bollette, mutui e tariffe sempre crescenti. L'unica soluzione è quella di liberalizzare i saldi e arrivare ad una generale e sensibile riduzione dei prezzi per far riprendere i consumi degli italiani».
Le regole. Intanto, ecco una serie di regole che possono tornare utili al consumatore in vena di shopping in saldo, dalla possibilità di cambiare il capo acquistato al pagamento con carta di credito all'indicazione del prezzo di partenza.
Cambi. La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato.
Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi e pagamenti. Non c'è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Per i pagamenti le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.
Prodotti in vendita e indicazione del prezzo. I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia, nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. E' obbligo del negoziante indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Chissà perchè sento che il leggero ottimismo che traspare da questo articolo, non mi convince nemmeno un poco, sono convinto che non c'è saldo che tenga, i consumi continueranno a calare, e forse è anche un bene, spesso ci riempiamo casa di tanti prodotti superflui dei quali potremmo tranquillamente fare a meno, dice il saggio: Perchè acquistare oggi quello che puoi acquistare dopodomani?

Pillola del giorno: Faceva cosi caldo che abbiamo dovuto dare da mangiare dei cubetti di ghiaccio alle galline per evitare che ci deponessero uova sode,
Tony Randall.

sabato 19 luglio 2008

Mutui e banche grandi affari.

Nella foto: Palazzi sul canal grande Venezia.

Gli scienziati di tutto il mondo sono concordi nell'affermare che fra ottanta anni, esattamente nel 2088, un asteroide si abbatterà sul nostro pianeta, distruggendo la gran parte di tutti i centri abitati del globo terracqueo, rimarranno solo pochissime costruzioni e gli abitanti saranno completamente decimati, gli stessi scienziati si sentono di dare questo consiglio: Non fate mutui troppo lunghi.
A proposito di mutui, il crollo dei mutui negli Stati uniti lentamente ma inesorabilmente si avvicina verso il nostro paese, in rete ho trovato questo articolo che è illuminante su quello che sta succedendo nella nostra economia:
Fannie e Freddie sono due istituti di credito degli Stati Uniti. Vendono mutui immobiliari.
Sono come Ginger e Fred, ma non ballano su un set cinematografico. Danzano sul baratro del fallimento. Le loro azioni sono crollate nel mese di luglio.In caso di bancarotta Fannie e Freddie lascerebbero un buco di 5000 miliardi di dollari, la metà del debito pubblico americano. Dovrebbe intervenire lo Stato nazionalizzandole con un automatico aumento del costo del denaro e delle tasse. In Italia è come se fallisse contemporaneamente la maggior parte delle imprese quotate in Borsa. Fannie deve rimborsare 216 miliardi di dollari entro un anno, Freddie un po’ di più, circa 291 miliardi. I soldi non ci sono. Per due motivi. Le rate dei mutui non vengono più pagate e nessuno sottoscrive nuovi mutui. In sostanza il mercato immobiliare non c’è più.La gente non ha più soldi e il costo del denaro è salito. Inoltre, il valore delle case è crollato e le banche sono piene di case ipotecate. Nella pancia dei bilanci delle banche ci sono ancora immobili valutati al valore precedente alla crisi dei “subprime”. Le banche non vogliono svalutare, alcune non se lo possono permettere, il loro valore azionario crollerebbe. Fannie e Freddie rappresentano uno tsunami finanziario che in un modo o nell’altro arriverà da noi.
I prezzi degli immobili in Italia sono drogati da un cartello di società immobiliari. Il centro delle città non ha più scopi abitativi, ma di lucro. Il prezzo degli appartamenti non ha alcun legame con la realtà. Le società immobiliari stanno da tempo, in uno strano silenzio dei media, perdendo il loro valore in Borsa. Da gennaio 2008 le prime nove società del settore hanno perso 2,4 miliardi di euro, circa la metà della loro capitalizzazione. Pirelli Real Estate, un po’ di più della media: il 57,82%. Il crollo del mercato immobiliare in parte c’è già stato. Chi aveva un euro di azione a Natale, si ritrova con 50 centesimi prima delle vacanze.Il valore delle case è mantenuto alto in modo artificiale. Le grandi città sono invase da cartelli di vendita e di affitto e intanto si costruiscono sempre nuovi alloggi in periferia.
La cosa strabiliante è che la crisi vera non è ancora arrivata. Negli Stati Uniti le banche a rischio fallimento sono circa 90. Una, Indy Mac, ha chiuso venerdì. Il terzo fallimento negli Stati Uniti per importanza del dopoguerra. Le file della gente che ritirava i risparmi sono la fotografia della situazione. Fannie e Freddie stanno arrivando.

Secondo articolo, su Repubblica del 18 luglio 2008 ( http://www.repubblica.it/ ):
ROMA - Crollano gli ordinativi dell'industria, che a maggio su base annua hanno mostrato un calo del 5,3%, il dato piu' basso dal gennaio 2004, quando si registro' il -6,1%.
Su base mensile, e cioe' rispetto ad aprile, il decremento e' stato del 3,1%. Lo rende noto l'Istat. E' il mercato estero a far registrare la flessione maggiore, con -6,2% su base annua contro il -4,8% di quello nazionale. Su base mensile è invece il mercato nazionale ad arretrare di più, con un -3,6% contro il -2% del mercato estero.
Per quanto riguarda invece il fatturato, il calo e' stato del 2,7% su base annua e dell'1,7% su base mensile. Il ribasso, spiega l'Istituto di statistica, dipende soprattutto dai beni di consumo durevoli, che registrano una flessione dell'11,4%. Seguono i beni intermedi (-6,5%) e gli strumentali (-4,1%). Per il prossimo futuro è difficile sperare in un miglioramento: la crescita economica nell'Eurozona, debole nel secondo trimestre, lo sarà anche nel terzo e i rischi di secondo livello sui prezzi vanno presi in seria considerazione e prevenuti.
Lo ha detto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet. "Il nostro scenario di base - spiega Trichet - è che abbiamo un rallentamento nel secondo e nel terzo trimestre, dopo di che ritorneremo a una progressiva crescita moderata".
Tra i rischi per la crescita c'e' "la significativa correzione dei mercati finanziari, il possibile ulteriore aumento dei prezzi del petrolio e delle materie prime e il possibile dipanamento degli squilibri finanziari".
Avanti verso il baratro ma con entusiasmo.

Pillola del giorno: Rimango talmente impressionato dalla lettura di un libro giallo, che quando lo poso cancello le mie impronte digitali.
Carlo Dapporto.

venerdì 18 luglio 2008

Avvisi di gare e appalti.

Nella foto: alba a Oaxaca Mexico.

Marcello Marchesi ( http://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Marchesi ) grande umorista diceva: "Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano".
Riprendo questa frase perchè voglio illustrare una nuova iniziativa intrapresa da questo blog, in collaborazione con l'azienda di sedute per ufficio Seipo di Ragusa (http://www.seipo.it/ ), ogni giorno o almeno ogni volta che abbiamo notizie di gare nelle regioni Lazio ed Umbria, pubblicheremo l'elenco degli enti richiedenti e la tipologia degli appalti in apposita scheda che si trova posizionata subito sotto il logo pantarei, chi fosse interessato non deve fare altro che inviare una mail a pantarei.am@gmail.com specificando a quale gara si è interessati, invieremo entro 24 ore tutte le notizie inerenti all'appalto, e su richiesta anche gli articoli e le certificazioni per poter partecipare, la scheda viene aggiornata ad ogni nuovo appalto che ci viene comunicato dalle nostre fonti di ricerca.
Vorrei spendere due parole su questo argomento;
E' notorio che oltre il sessanta per cento degli arredi per ufficio prodotti e commercializzati in Italia viene assorbito dalla pubblica amministrazione nelle sue varie forme (Ministeri, Enti, Comuni, Regioni, Province), la comunità europea ci ha dato delle direttive per l'espletamento delle gare pubbliche, ed anche il nostro paese si sta lentamente adeguando alle suddette direttive, esiste un sito http://www.acquistinretepa.it/ , dove ogni operatore può iscriversi per essere invitato a partecipare alle gare d'appalto pubblicate in rete dalla pubblica amministrazione, ci sono delle semplici procedure per effettuare l'iscrizione ed una volta inseriti nell'elenco l'operatore commerciale riceve on line gli inviti a gare;
Noi siamo convinti che ogni piccolo e medio operatore del settore abbia diritto a partecipare a dette gare a livello locale, l'importante che abbia i requisiti (Certificazioni antimafia, in regola con il versamento dei contributi, Fedina penale pulita ecc.), naturalmente ad eccezione dei grandi appalti per i quali sono previste altre caratteristiche e soprattutto le capacità finanziarie adeguate, dove interviene l'organo competente Consip spa società di proprietà del Ministero del Tesoro ( http://www.tesoro.it/ http://www.consip.it/ );
La pubblica amministrazione siamo noi cittadini, siamo noi che paghiamo e dovremmo essere informati su come vengono spesi i nostri soldi, e le direttive europee tendono a rendere sempre più trasparenti le procedure;
Invitiamo quindi chiunque voglia indirizzarsi su questo mercato di informarsi sulle procedure da espletare, questo blog è disponibile a dare le informazioni in suo possesso.

Pillola del giorno: Gli uomini sono delle creature con due gambe e otto mani.
Jane Mansfield.

giovedì 17 luglio 2008

Miami swing e Renzo Arbore

Renzo Arbore il fantasioso e poliedrico artista foggiano fra le sue tante attività è anche ideatore e coordinatore dei prodotti realizzati dalla Miami swing, propongo una gustosa intervista ad Arbore da parte di un grande giornalista Claudio Sabelli Fioretti:
(Pubblicata il 09/03/2003 )
“La prima volta completa o la prima volta incompleta?” Renzo Arbore vuole essere preciso. La sua memoria è potente. La sua giovinezza a Foggia è piena di avventure. Sui nomi si tiene al coperto. “Tante donne sposate…Foggia è provincia…è subito pettegolezzo”. “Ma benedetto Renzo, hai 65 anni, stiamo parlando di mezzo secolo fa”. Niente da fare. Sulla vita sentimentale di Renzo Arbore a Foggia niente dettagli. Nemmeno il nome di battesimo, nemmeno il colore dei capelli. E va bene. Ma questa prima volta completa?
“Era una signorina prezzolata. Carmelina. Una ragazzetta tenera che svezzò tutti i ragazzi del mio gruppo. C’era anche Mafalda, un donnone terribile, felliniano. Ma di lei avevamo paura. Più tardi mi feci coraggio ed ebbi un fugace incontro. Su una carrozzella, con cocchiere e cavalli. All’addiaccio. Il cocchiere si allontanò. Noi facemmo. E alla fine Mafalda sibilò e il cocchiere tornò”.
La prima volta senza danaro?
“E’ meglio non fare nomi, è sposata, con figli…”
Se posso permettermi: con nipoti.
“Usavamo la famosa 500, con il famoso plaid messicano. Un giorno ci chiedemmo: perché in tutte le 500 c’è lo stesso plaid messicano? E scoprimmo che si vendeva nei negozi dei ricambi Fiat. Quando tu andavi a comprare lo specchietto retrovisore ti rifilavano il plaid messicano. Era di un tessuto spesso, ottimo per la camporella”.
Torniamo alla prima volta?
”La 500 era l’alcova di tutti noi. Non avevamo la garçonnière, né genitori permissivi. Io l’ho usata come alcova fino a 20 anni fa”.
Allora?
“Ho ricordi bellissimi di questi amori campagnoli, sul grano, nel bosco dell’Incoronata, un santuario vicino a Foggia. Plaid messicano e via”.
Com’era? Alta? Bionda? Bella?
“Bellissima”.
Eri tu che avevi preso l’iniziativa?
“Ero il più timido della scuola. Per fortuna le ragazze mi corteggiavano. Ma anche lei era timidissima. Avvenne in maniera graduale, trascinati dalla passione, dai baci, dalle affettuosità, dal sentimento. Guai a quella ragazza che avesse ceduto troppo facilmente. La fanciulla bisognava espugnarla. E lei doveva resistere. Una liturgia da rispettare”.
Lenta marcia di avvicinamento al sesso…
“Cominciò il giorno in cui scoprii la mia virilità. Avevo un organo che reagiva a certi stimoli e si modificava, si espandeva. Nessuno mi aveva spiegato niente”.
La riservatezza dei genitori…
“Ho pensato per molto tempo che i bambini nascessero con i baci. Che le donne, quando non stavano bene, fossero velenose. Poi mia sorella mi spiegò che i bambini nascevano nella pancia delle donne”.
Non un granché.
“Fino ad allora credevo che mi avessero trovato sotto una gondola a Venezia”.
Ricordi la prima cotta?
“Avevo otto anni. E scrivevo il nome della mia innamoratina dappertutto. Angela, Angela, Angela”.
Non vorrei che la riconoscessero.
“La seguivo ovunque, come un cagnolino. Ci sono state tante cotte nella mia vita”.
La cotta più brutta?
“Una ragazza stupenda, molto più giovane di me. Io avevo già 30 anni, lei 18. Quando ci siamo lasciati ho sofferto copiosamente. Era asintonica”.
Asintonica.
“Non entravamo in sintonia. Poi ho avuto una cotta per una donna sposata, a Napoli, ed è stato l’amore più turbinoso della mia vita. Tre mesi segregati in casa di un amico. Non uscivamo mai. Il mio amico ci portava generi alimentari freschi”.
Tu eri carino?
“Ero carino, timido, magro. A Napoli mi chiamavano spilapippa che significa sturapipa, scovolino”.
Qual è l’attrice che ti ha più eccitato?
“Brigitte Bardot. Però la vidi a Saint Tropez da giovane e mi colpì il fatto che guidava la macchina, busto eretto e sussiegosa, il suo fidanzato, Jacques Charrier, accovacciato al suo fianco. Per me era inconcepibile”.
C’è una canzone nella tua vita sentimentale?
“Una canzone per ogni storia. Da Polvere di stelle a Questo piccolo grande amore”.
E un luogo?
“A Foggia, vicino al deposito dei cavalli stalloni, l’ippodromo della città, accanto a un cancello di ferro”.
Ricordi il primo bacio?
“Certo, ma ho il terrore…”
Che la riconoscano?
“Fu in mezzo al grano. C’erano i covoni che ti proteggevano dagli sguardi. E salvavano la forma, perché stavi seduto, poi, piano piano, scivolavi e il covone diventava alcova. Una volta mi adattai a un letto di fave lasciate a terra ad essiccare. Sembrava morbido e rinunciammo al plaid messicano. Non demmo importanza alla peluria sottile che hanno le fave secche. Erano microscopici spilli che entrarono nella pelle. Ci grattammo per dieci giorni”.
Il tuo grande amore infelice?
“Uno m’ha fatto soffrire per anni. Ma non possiamo parlarne. Si può identificare”.
Renzo…
“Foggia è piccola e io sono un personaggio. Tutti identificano tutto e poi diventa una leggenda della città. Per questo me ne sono andato da Foggia”.
Napoli era meglio?
“Napoli è una metropoli. A Napoli il lato sentimentale surclassava l’attrazione fisica. Con la donna napoletana dovevi parlare di luna, di stelle, d’amore”.
Hai mai fatto una serenata?
“Certo. Andai sotto la sua finestra con la chitarra: “Son prigioniero di te, prigioniero di un sogno, di un magnifico sogno”, Rino Salviati. E ho fatto anche la prima serenata con la radio a transistor. A quei tempi la sera c’era una trasmissione di musica, “Una voce nella notte”. Aspettai una canzone di Fausto Cigliano e cantai in play-back. Feci la mia figura e la bella si affacciò”.
Sei sempre stato un romantico.
“Mi commuovevo quando sentivo una canzone dei miei genitori, “Qualche filo bianco hai”, storia di due anziani che si rincontravano dopo tanto e ancora si amavano”.
La tua donna ideale?
“Non vorrei che fosse identificata…”
Renzo, ideale, virtuale. Bionda?
“Bruna, non molto appariscente, scattante, senza molto seno, una donna trasportabile, semovente, leggera”.
Sei stato con donne famose, Mariangela Melato, Mara Venier. Anche altre?
“Sì. Ma le donne note devono rimanere ignote”.
Facciamo uno scoop.
“Il mio primo amore romano, Gabriella Ferri. Bellissima, un angelo, spiritosa, sorridente”.
Tu corteggi?
“Adesso preferisco essere corteggiato. Alla mia età non sopporto di fare magre. Visto che è la donna che decide, tanto vale che faccia la prima mossa. Io mi limito a qualche galanteria”.
Che armi usi?
“Un trucco del mestiere è farla parlare. Non storirla di chiacchiere. Un altro trucco è il telefono”.
Quante telefonate al giorno dimostrano che sei innamorato?
“Sotto le quattro non è vero amore”.
Non ti sei mai sposato.
“Ma ho convissuto quattro volte”.
Ti è piaciuto?
”Io sono uomo di casa, sono un cuciniere, ho un animo femminile, mi attrae il casalingame, dalle pentole alle tovaglie. Ho una collezione di borsette da donna. Te lo immagini Marco Tronchetti Provera con una collezione di borsette da donna?”
Tante donne, tanti abbandoni.
“Ho avuto io i miei benserviti. Guai a non soffrire per amore. Soprattutto per un artista. Ho scritto bellissime canzoni dopo un abbandono”.
Tipo?
“Tipo “’I faccio ‘o show”, scritta dieci minuti dopo un naufragio d’amore”.
Ti piacciono le donne degli altri?
“Sono uomo di sud e mi danno fastidio quelli che fanno gli stupidi con le donne degli altri. Litigo spesso con Luciano De Crescenzo quando sostiene che “brachetta non conosce rispetto”. Io rispetto molto la brachetta”.
Siete mai stati concorrenti in amore?
“Ci siamo conosciuti perché avevamo un’amante in comune, una napoletana, senza saperlo”.
Che cosa guardi in una donna?
“La bocca. Non posso baciare una donna la cui bocca non mi piace. E non mi piace il rossetto. Le ragazze di oggi dovrebbero adottare tutte il trucco Rossellini. Isabella ha un’aria sempre acqua e sapone”.
Eri innamorato di Isabella?
“Mi piaceva moltissimo. Per me era la donna più bella del mondo. Ma non sono mai stato innamorato di lei. L’amico De Crescenzo, lui sì, era innamorato perso”.
Sei mai stato tradito?
“Nella vita di un uomo c’è posto per tutto”.
E tu sei un traditore?
“Qualche volta. Per ripicca. Sono un traditore di reazione. Ho bisogno di alibi”.
Hai 65 anni e sei scapolo.
“Che vuoi dire? Non ho messo le pantofole, sono sempre in tournée, sempre in mezzo ai giovani”.
E alle giovani…
“Non vedo grandi differenze, se non per il ballo”.
Eviti?
“L’idea di muovermi a scatti, come i vecchietti che cercano di imitare i giovani…”.
Neanche il lento?
“Nel lento me la cavo. Ma ballo poco. Impazzisco quando vedo come ballano i neri. Mariangela Melato mi conquistò quando vidi che ballava come un nero”.
Solo per questo?
“Aveva una vivacità intellettuale e una stranissima e affascinante bellezza fisica che ancora mantiene. Le risate occupavano il 90 per cento del nostro tempo. Non abbiamo mai avuto una discussione. Mai litigato”.
Quanti anni ti senti?
“Una cinquantina. Non di più”.
Quante volte ti sei innamorato?
“Cinque. No, sette”.
Adesso sei innamorato?
“No. Avverto delle scaramucce che potrebbero diventare battaglia. Un ultimo misfatto non mi dispiacerebbe. Ma vorrei evitare di soffrire per amore. Non è più età”.

Pillola del giorno: Sono contrario ai rapporti prima del matrimonio, perchè si rischia di arrivare tardi alla cerimonia.
Woody Allen.

mercoledì 16 luglio 2008

Ferrovie tedesche ed Internet.

Notizia interessante oggi su Repubblica ( http://www.repubblica.it/ ), le ferrovie tedesche abbandonano l'orario dei treni cartaceo, dal prossimo anno si potrà consultare solo on-line, qualche mese addietro anche il New York Time prestigioso quotidiano degli stati uniti aveva dichiarato l'abbandono del giornale su carta, preferendo la pubblicazione solo in rete;
Sono piccoli grandi segnali della rivoluzione che Internet sta operando su scala mondiale, con beneficio dell'Amazzonia e delle grandi foreste che verranno disboscate un pò meno, è di questi segnali che abbiamo bisogno per il nostro prossimo futuro che è dietro l'angolo, Albert Einstein diceva:"Io non so con quali armi sarà combattuta la III Guerra Mondiale, ma so che la IV Guerra Mondiale sarà combattuta con pietre e bastoni".
Allego l'articolo sugli orari tedeschi:

Hans Magnus Enzensberger, uno dei massimi intellettuali europei ha scritto un editoriale per raccontare la fine di un'epoca. Addio all'orario su cartale ferrovie tedesche si adeguano.
Dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI

Addio, caro vecchio orario ferroviario cartaceo, addio simbolo antico dell'affidabilità, della precisione e magari del divertente puntiglio made in Germany.
Deutsche Bahn, le ferrovie federali tedesche, hanno deciso di non pubblicarlo più. A dicembre ne uscirà l'ultima edizione aggiornata, poi basta, si volta pagina. Chiunque vorrà (privati, agenzie di viaggio, aziende) consultarlo, potrà farlo solo su internet, sul sito di Deutsche Bahn, oppure comprando a poco prezzo in stazione o in edicola un cd con tutti i collegamenti.
In Italia sono in ribasso anche le guide a pagamento, le ferrovie ne distribuiscono su carta uno ridotto per motivi promozionali. Il resto è tutto online. In Germania è un'epoca che si chiude, ricordi e abitudini da piccolo mondo antico.
Tanto che l'illustre quotidiano liberalconservatore Frankfurter Allgemeine ha affidato nientemeno che a Hans Magnus Enzensberger, uno dei massimi intellettuali europei, il compito di scrivere un necrologio-ricordo del Kursbuch, appunto l'orario dei treni di Germania. Si chiude un'epoca lunga, dall'alba della rivoluzione industriale tedesca voluta da Bismarck e dal Kaiser alle due guerre mondiali, attraverso l'Olocausto, le rivoluzioni, mille tragedie della vecchia Europa. La prima edizione del Kursbuch uscì nel 1845. E fu complicato, perché la Germania non era ancora unita. Ci pensarono soprattutto i dirigenti della Koeniglich-Preussische Eisenbahn Verwaltung, l'amministrazione reale delle ferrovie prussiane.
In contatto epistolare, con l'aiuto di postiglioni e messi a cavallo, con i colleghi delle ferrovie bavaresi, del Baden, e degli altri Stati. Poi venne la guerra d'indipendenza, la prima unità nazionale, con la Prussia con un ruolo simile a quello che il Piemonte ebbe da noi. L'Impero si lanciò in un piano di costruzione accelerata di linee per unire il paese. E le veloci locomotive a vapore BR17 del prussianissimo ingegner Garbe sfrecciavano in poche ore (ad allora astronomici 120-130 orari) da Berlino a Colonia, da Monaco ad Amburgo.
Un segno della vocazione multiculturale di allora: l'orario era offerto anche in francese, russo, polacco e yiddish. Venne Hitler, le lingue straniere sparirono, la svastica comparve sul Kursbuch. Poi la guerra, l'apocalisse, l'anno zero. Ma Konrad Adenauer, padre fondatore della democrazia di Bonn, pensò in fretta a una riedizione, anche se in versione minima visti i pochi binari intatti. Gli F-Zuege, i treni corti ma veloci e comodi trainati dalle elegantissime vaporiere BR 03 blu scuro, trasportavano commessi viaggiatori, rappresentanti di ditte e imprenditori, da un angolo all'altro della Germania ovest.
Con la scomodità di esibire documenti e affrontare controlli nell'immediato dopoguerra tra una zona d'occupazione alleata e l'altra, grazie all'orario cartaceo quei viaggiatori stakhanovisti del capitalismo furono il vettore del boom sostenuto dal Piano Marshall. Chi non aveva titoli di viaggio motivati da esigenze economiche non poteva così facilmente viaggiare da una zona d'occupazione e l'altra, e meno che mai poteva ottenere facilmente (un tedesco, un nemico di ieri!) visti per i paesi vicini. Allora c'era chi come il padre di Enzensberger (lo racconta l'intellettuale nell'articolo) si consolava in un lungo viaggio virtuale, second life ferroviaria ante litteram decenni prima di internet: si divertiva, Enzensberger senior, a leggere il Kursbuch e a immaginarsi di viaggiare grazie alle sue precise indicazioni di coincidenze in ogni angolo del mondo tornato in pace. Poi passarono i decenni.
Il Kursbuch è sopravvissuto a molte sfide: il passaggio in massa alla trazione elettrica, la concorrenza dell'aereo e dell'auto privata, l'alta velocità. Non ce l'ha fatta a sopravvivere alla rete. La Germania del resto è uno dei pochi paesi europei che abbia una densità di internet per abitante superiore a quella italiana. Sempre più viaggiatori comprano il biglietto online.
Ben presto, forse, gli ultimi esemplari della prossima ultima edizione dell'orario cartaceo diverranno oggetti da collezione, quasi come i modellini in scala che riproducono quelle care vaporiere del Kaiser.
(15 luglio 2008)

Pillola del giorno: Perdere un genitore può essere visto come una sfortuna; perderli entrambi è segno di sbadataggine.
Oscar Wilde.

martedì 15 luglio 2008

Novità nel settore automobilistico.

Ricevo un commento da Pollicino( http://internapoli-city.blogspot.com/ ) un blog che invito a visitare, che pubblica immagini veramente originali tipo questa intitolata: Quasi Camaleontica.




Noi che siamo sensibili alle novità che vengono dal settore "fonti rinnovabili", abbiamo letto questa notizia sul quotidiano SOLE 24 ORE, e per quelli che hanno in mente di acquistare una nuova autovettura consigliamo di leggerne il testo:


Presto sulla Toyota Prius anche i pannelli solari
Sarà la prima auto a energia solare prodotta direttamente da una casa automobilistica.
Presto la Prius andrà anche a energia solare.
La più celebre vettura ibrida combina un motore elettrico a emissioni zero con batterie autorigeneranti e uno a benzina. Per la prossima primavera Toyota sta preparando un completo restyling della vettura.
Una delle caratterisitiche più evidenti sarà un pannello fotovoltaico che renderà la Prius la prima automobile commerciale a sfruttare la fonte solare. Secondo l'anticipazione di «The Nikkei», giornale economico giapponese, la fascia alta della vettura che verrà messa sul mercato utilizzerà i pannelli sul tetto per fornire parte dei 2-5 kW necessari per alimentare la potenza dei condizionatori d'aria.
Al momento Toyota sta lavorando sul design e su altri problemi di integrazione della struttura. Ancora non si sanno altri particolari, tra cui il prezzo della nuova Prius.
I pannelli fotovoltaici dovrebbero essere forniti da «Kyocera», azienda che rifornisce case e fabbriche. Il costruttore intende produrre circa 450mila Prius nel 2009, circa il 60% in più rispetto al 2007. L'energia solare non sarà l'unica novità: l'obiettivo è aumentare le vendite con una vettura che, grazie al nuovo design e al peso inferiore, possa migliorare l'efficienza del carburante.
L'idea non è nuova, anche se è la prima volta che all'integrazione provvede lo stesso produttore. Da qualche mese un'azienda californiana, la «Solar electric vehicles» propone l'integrazione di pannelli fotovoltaici sul tetto, promettendo risparmi di benzina tra il 17 e il 29%.
Fonte: Il Sole 24 ORE.
7 luglio 2008 Luca Salvioli

Piccola curiosità: Anche la Tata colosso mondiale fabbricante indiano di autovetture di media cilindrata, qualche mese addietro ha annunciato il lancio di una piccola monovolume che al posto del carburante tradizionale utilizza l'aria compressa (vai dal benzinaio, fai gonfiare le gomme e con lo stesso compressore fai il "pieno" ) con una autonomia di circa duecento chilometri.
A proposito di autovetture, conosco una signora aristocratica, talmente sofisticata che guida la macchina con le gambe accavallate.
Pillola del giorno: Quando ero piccolo mia nonna mi portò a mangiare in una trattoria all'aperto. Cominciò a piovere. Ci misi tre ore a finire il brodo.
Mario Zucca.

domenica 13 luglio 2008

Bomarzo ed il parco dei mostri.




Oggi facciamo una gita a Bomarzo ( http://it.wikipedia.org/wiki/Bomarzo ) paesino a pochi chilometri da Viterbo,si percorre la via Cassia e superato il capoluogo Laziale ancora dieci minuti di macchina e si arriva nel famoso parco, chiamato "Parco dei mostri", dove troneggiano tanti mostri scolpiti nella pietra ( http://it.wikipedia.org/wiki/Parco_dei_Mostri ).
Qui Vicino Orsini fece costruire nel XVI secolo alcuni monumenti che raffigurano animali mostruosi e mitologici.
Gli architetti erano Pirro Ligorio, Jacopo Barozzi da Vignola ed altri successori. Chiamò il parco Sacro Bosco e lo dedicò a sua moglie, Giulia Farnese (non la concubina del papa Alessandro VI). Vi sono anche architetture impossibili, come la casa inclinata, o alcune statue enigmatiche che rappresentano forse le tappe di un itinerario di matrice alchemica.
Scienziati storici e filologi hanno fatto parecchi tentativi di spiegare il labirinto di simboli, e hanno trovato temi antichi e motivi della letteratura rinascimentale, per esempio del Canzoniere di Petrarca, dell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e dei poemi Amadigi e Floridante di Bernardo Tasso (in quest'ultimo compare ad esempio un dragone d'acciaio con una stanza all'interno, e dalla cui bocca uscivano amazzoni a cavallo).
Vale la pena dedicare una giornata di vacanza alla visita di questo straordinario sito, vi perderete nel mitologico e fantastico mondo dei mostri.
Pillola del giorno: Ho appena comperato un chihuahua. E' un cane per gente pigra. Non è necessario fargli fare la passeggiata. Basta metterlo fuori dalla finestra e strizzarlo.
Antony Clark.



sabato 12 luglio 2008

Tramonto sui monti del Pollino.


Guardavo il tramonto dall'alto dei monti del Pollino, e mi è venuta in mente una vecchia poesia di Stefano Benni di tanti anni addietro, la ripropongo nella sua interezza, perchè... i sentimenti prima di tutto;
Sofocle diceva:Una parola ci libera di tutto il peso e il dolore della vita, quella parola è amore.
IO TI AMO!

Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda,
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempirà l'universo.
Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l'incanto
di un tuo solo sguardo.
Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani,
e sarà ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni.
Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d'estate
per il caldo non dormi.
Io ti amo
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta,
vaffanculo.
Stefano Benni.
Pillola del giorno: Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me.
Groucho Marx.

Pantarei e Seipo un sodalizio che si consolida



Nella foto: Duomo di San Giorgio Ragusa.

Sono stato in Sicilia a visitare la Seipo ( http://www.seipo.it/ ) Azienda produttrice di sedute per ufficio, si trova nella zona industriale di Ragusa ( http://it.wikipedia.org/wiki/Ragusa ), un'azienda modello per organizzazione di lavoro, certificata ISO 9001 e ISO 14000 ( vedi http://www.uni.com/ ) utilizza la tecnologia unita al lavoro artigianale, il personale impiegato altamente specializzato, tutti i prodotti vengono realizzati mediante l'impiego di apparecchiature di alta precisione a controllo numerico e tutto il ciclo produttivo viene gestito da un software molto sofisticato (con codici a barre)che permette di verificare tutti i passaggi delle lavorazioni (taglio, cucitura, imbottitura, assemblaggio dei meccanismi e dei componenti, imballaggio e spedizione) tutti i materiali impiegati provengono da aziende situate all'interno della comunità europea ed il magazzino viene rifornito settimanalmente utilizzando mezzi propri i quali viaggiano sempre carichi, partono dalla sede con le consegne dei prodotti finiti ed una volta finito il giro dei negozianti (l'Azienda produce e distribuisce esclusivamente per la rete di rivenditori distribuiti su tutto il territorio nazionale) gli stessi mezzi ritornano in Sicilia con il carico delle materie prime, dimezzando in questo modo le spese dei trasporti, quando è possibile vengono utilizzati anche le ferrovie ed i trasporti marittimi, non c'è un grande risparmio, ma si contribuisce alla salvaguardia dell'ambiente.
I prodotti realizzati hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo, una vasta gamma di rivestimenti permette una ampia possibilità di scelta di colorazioni, tessuti e pellami di prima scelta assicurano la continuità e la varietà delle sedute.
L'azienda ha tutti i requisiti che questo blog persegue e cioè la filosofia della Bauhaus ( http://it.wikipedia.org/wiki/Bauhaus ), Bauhaus è l'abbreviazione di Staatliches Bauhaus, una scuola di arte e architettura della Germania che operò dal 1919 al 1933. Fu la corrente più influente di quello che è conosciuto come modernismo in architettura.
In aggiunta a queste informazioni, mi piace parlare anche del contesto in cui è ubicata questa realtà produttiva, si trova infatti nella zona industriale di una magnifica città: Ragusa ( www.comune.ragusa.it/cgi/home/page ), Ragusa (Raùsa in siciliano) è un comune di 72.526 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Sicilia, è situata nella parte meridionale dei monti Iblei e rappresenta il settimo comune della regione per numero di abitanti. È il comune più ricco dell'isola e fra i più agiati del meridione.[2]È chiamata la "Città dei ponti" per la presenza di tre strutture, molto pittoresche, ma è stata definita anche da letterati, artisti ed economisti come "l'isola nell'isola" o "l'altra sicilia", grazie alla storia e ad un contesto socio-economico molto diverso dal resto dell'isola; nel 1693 un devastante terremoto causò la distruzione quasi totale dell'intera città, mietendo più di cinquemila vittime. La ricostruzione, avvenuta nel XVIII secolo la divise in due grandi quartieri; da una parte Ragusa superiore, situata sull'altopiano e dall'altra Ragusa Ibla; sorta dalle rovine dell'antica città e ricostruita secondo l'antico impianto medioevale. I capolavori architettonici costruiti dopo il terremoto, insieme a tutti quelli presenti nel Val di Noto, hanno dato vita al più grande sito UNESCO del mondo.
Invito le persone interessate a visitare l'azienda ed unire al viaggio di affari anche una visita alla città, rimarrete estasiati dalle bellezze architettoniche che questo luogo offre ai suoi visitatori,insieme alla squisita cortesia e gentilezza dei suoi abitanti, sembra un luogo incantato e fuori dal tempo.
Pillola del giorno:
Noi amanti
perduti nella tempesta.
Noi amanti
battuti dal vento.
Noi amanti
frustati dall'uragano.
Amore...
Vaffanculo te e il picnic!
Flavio Oreglio.