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domenica 3 agosto 2008

La favola della fine del mondo, Pasta e fagioli di Aldo Fabrizi.

Nella foto: Paradiso, tratta da http://internapoli-city-2.blogspot.com/


Due grandi personaggi hanno accompagnato la mia incerta esistenza: Aldo Fabrizi ( http://it.wikipedia.org/wiki/Aldo_Fabrizi ) e Stefano Benni ( http://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Benni ), del primo, attore, scrittore e poeta, conservo ancora alcuni sonetti e poesie eccelse.
Del secondo, il più grande scrittore italiano contemporaneo, credo di aver letto tutti i suoi libri ed i numerosi articoli scritti su varie riviste e quotidiani, e poichè siamo in vacanza, le notizie scarseggiano, ho pensato di proporre ogni giorno una poesia di Aldo Fabrizi, ed un breve racconto di Stefano Benni (anche a puntate), ogni volta che li rileggo mi metto a ridere da solo come un matto. Vi consiglio di stamparli e leggerli in compagnia, vi assicuro che passerete un piacevole quarto d'ora,

La favola della fine del mondo.

-Papà, mi racconti la favola degli uomini del duemila?
- Va bene, ma dopo dormi. Nel duemila gli uomini avevano un sacco di cose: I sonniferi, il campionato di calcio, le sfilate di moda, il silicone, i computer...
- Anche la pizza?
- Anche la pizza. Ma, malgrado possedessero tutto questo, la loro vita cominciò a peggiorare. Non sarebbe stato catastrofico, se lo avessero ammesso e si fossero comportati di conseguenza. Ma ormai erano abituati all'idea che la storia era come un'automobile, doveva essere sempre nuova e più bella, anche se non c'erano più le strade per farle andare avanti. Il clima e l'ambiente impazzirono, ma gli uomini sembravano quasi contenti di battere ogni record di caldo e di freddo. La metereologia era l'unico sport dove le prestazioni crescevano mostruosamente e nessuno chiedeva misure antidoping. Nelle città non si respirava più e l'aria fu privatizzata: I più ricchi usavano le bombole Fiat-eolo all'aria di montagna. I giovani avevano lo zainetto-standa all'alito di rockstar, mentre i più poveri si accontentavano della Pneumocentro, la bombola-risparmio che elargiva quattro respiri al minuto.
L'agricoltura era sconvolta, ma gli scienziati pensavano a costruire sedani a tre stadi e maiali col manico, c'erano siccità e bibite gassate, yacht e alluvioni, club vacanze e onde anomale.
- Cosa vuol dire anomalo?
- Quando una cosa l'hai lasciata spadroneggiare e ingrandire fuori da ogni legge e regola, anzi ci hai pure fatto affari, e poi non riesci a torgliertela più dai coglioni, allora la chiami anomala.
- Podding, il mio compagno di giochi, lui è molto colto, vive nella vecchia biblioteca, mi ha detto che nel Duemila avevano avevano soprattutto paura di tre cose: Della moviola, delle rughe in faccia e degli squatter.
- Si, allora nessuno si preoccupava se le banche, o i palazzinari, o le industrie si impadronivano di intere città, radevano al suolo quartieri, rendevano inabitabile intere zone. Però se qualcuno occupava una casa vuota, si incazzavano come iene.
- E' cosi che cominciarono ad andare indietro?
- Esattamente. I trasporti divennero sempre più lenti e caotici. Poichè era di moda l'esoterico e il divinatorio, un giornale che si chiamava "La Repubblica", dopo i tarocchi regalò l'orario dell'Alitalia. C'era gente che prenotava un volo alla Malpensa per poter stare li tutta notte a fare lo scambio di coppie. I treni si nascondevano nei tunnel per la vergogna. Le autostrade divennero a cinque corsie, cosi rimasero vuote le tre corsie di destra per l'unica Prinz che non si vergognava ad andarci. E poi c'erano gli incendi.
- E come li spegnevano?
- Col fiato. Appena ne scoppiava uno grosso, cominciavano a litigare, le Regioni accusavano il ministro, il ministro accusava le Regioni, tutti e due accusavano il forte vento di scirocco, e l'esercito restava in caserma a fare la guardia al ficus del colonnello.
- E avevano altri problemi?
- Le atomiche esplodevano ancora ma erano deterrenti, le guerre erano intelligenti, i mercanti d'armi li chiamavano esportatori di tecnologia bellica. Solo i morti continuavano testardamente a chiamarsi morti. Dai paesi poveri i disperati cercavano di sbarcare nei paesi ricchi. Alcuni trovavano accoglienza di destra, un calcio nel culo e via, altri un'accoglienza di sinistra, un calcio nel culo e un chinotto. Perchè i paesi ricchi, ormai, avevano paura di tutto: Della zanzara africana, della borsa asiatica, dei neri non calciatori, dei bianchi non bergamaschi. E avevano inventato una parola magica: Emergenza. Emergenza ozono, emergenza incendi, emergenza mafia, emergenza immigrati. Emerganza voleva dire: "Niente paura passerà". Alla fine giunsero all'"emergenza delle emergenze", e non uscirono più di casa.
- E nessuno denunciava queste cose?
- Come no. C'erano i film catastrofe, i concerti di beneficenza, la pubblicità Benetton. E poi i raduni degli scienziati, al termine dei quali i partecipanti si riunivano tutti insieme e lanciavano un grido d'allarme. Era una cerimonia molto divertente, qualcuno gridava anche "gol" o faceva il verso dell'upupa, poi tornavano a casa contenti. La televisione aveva cento canali, ma dentro ci giravano sempre le stesse facce. Cosi la gente diceva: Bè, se loro sono sempre li, vuol dire che le cose non peggiorano. Magari se avessero visto un presentatore prendere fuoco, un politico travolto da un'ondata, o un gommone di profughi piombare in mezzo a un quiz, si sarebbero preoccupati. Ma le cose brutte si vedevano solo nei telegiornali, che ormai erano considerati delle favole cattive.
- E poi cosa accadde?
- Bè, te l'ho già raccontato. un giorno il Polo si squagliò e il mare si alzò di sette metri. Tutto sprofondò in trenta secondi di diretta e quattro spot. Restarono solo rottami galleggianti. Sull'ultima zattera un certo Ragionier Brambilla, prendeva a remate un albanese che voleva salire. Poi tutto tacque. Ci salvammo solo noi, e la vita continuò.
- Insomma babbo, sono proprio fortunato a essere nato topo.
- Proprio cosi, figlio. Hai studiato la lezione per domani?
- Si nella storia dell'evoluzione dei topi ci sono tre grandi periodi: Quello di Neanderthal, quello di Simmenthal e quello di Emmenthal.
- Bravo, sono orgoglioso di te. E adesso dormi. Buonanotte.

PS del blog: Fortunatamente per gli umani questa apocalisse non avvenne, perchè un manipolo di persone, industriali, negozianti, e semplici cittadini si unirono al grido di "Damose da fà", e riunendosi fra di loro, diedero vita ad enormi cantieri, dalle grandi città ai più piccoli paesini, attraverso una capillare rete di punti vendita contribuirono alla diffusione e l'installazione di piccoli impianti a fonti rinnovabili, iniziarono in modo serio la raccolta differenziata porta a porta, costruirono impianti e fabbriche del riciclo e riutilizzo della monnezza e fecero grandi affari con la gestione intelligente dei rifiuti, ed adesso che siamo nel duemilaundici, possiamo dire che il pericolo non è scongiurato del tutto ma abbiamo qualche speranza in più. (Andò cosi?).

Pillola del giorno: Pasta e fagioli.

La favolosa! La fenomenale!
L'eccersa! La canora! La divina!
La carica più umana e genuina
der primitivo e unico canale.

E' la mammasantissima, la quale
fa la mafiosa in tutta la cucina,
è un pezzo da novanta, la padrina,
e, cò rispetto, l'inno nazzionale.

Siccome gonfia subito la panza,
nun c'è bisogno manco de fà er bisse
e se risparmia puro la pietanza.

In più chi cià er pallino musicale
e vive solo, armeno pò sentisse
er filodiffusore personale.
Aldo Fabrizi.

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